07 dez Dom Orione fala de Santo Ambrósio
Don Orione si nutriva e nutriva i suoi discepoli della vita e degli insegnamenti dei santi. Tra questi non mancavano alcuni riferimenti a Sant’Ambrogio, il grande santo, vescovo e dottore della Chiesa di Milano. .”Sant'Ambrogio che fu prima governatore e poi grande Vescovo di Milano e grande Padre della Chiesa, nel Trattato “De Virginibus” dice parole che io posso ora ben applicare al caso vostro, o miei figli: “Primus discendi ardor nobilitas est Magistri”. L'ardore lo dovete infondere voi, con spirito vostro, con la nobiltà vostra, con la vostra virtuosa e religiosa condotta”. (Scritti 82, 158)“Preghiamo domani Sant’Ambrogio, il cantore di Maria; preghiamo Sant’Ambrogio, il grande Arcivescovo di Milano!”. (Parola, 7, 128) “Sant’Ambrogio diceva: Non ho vissuto in maniera d’aver vergogna di vivere ancora; non temo di morire perché ho servito ad un buon padrone”. (Parola 9, 509). “Sant’Ambrogio si confessava tutti i giorni”. (Parola 10, 233). “Il biografo di Sant’Ambrogio, Paolino, dice che quando nacque Sant’Ambrogio avvenne un prodigio singolarissimo. Egli nacque a Treviri, nelle Gallie, perché suo padre, che si chiamava Ambrogio anche lui, era prefetto delle Gallie. Quando egli nacque, la nutrice, dopo pochi giorni, portò la culla del neonato dove era la loggia del palazzo di suo padre, all’aperto; e la nutrice, con grande spavento, vide che uno sciame di api era andato a posarsi nella bocca del bambino, che dormiva a bocca aperta. Essa, forse pensando che quelle api potessero far male, corse dal padre di Ambrogio; e il padre che passeggiava sul loggiato insieme con la moglie e con la sorella di Ambrogio, Marcellina, più grande di lui, disse: “Ma lascia stare, – giacchè essa gridava come una forsennata – vediamo come va a finire questa cosa”. Ed il bambino dormiva sereno, tranquillo, e lo sciame di api girava attorno al capo suo ed entravano ed uscivano dalla sua bocca. Finalmente lo sciame si distaccò. Allora il padre di Ambrogio, il Prefetto, disse: “Se questo mio figlio vivrà, diventerà qualche cosa di grande”. Quelle api simboleggiavano la dolcezza spirituale, pastorale, paterna, che Ambrogio avrebbe adoperato per tirare le anime al Signore, incominciando dalla grande anima di Sant’Agostino”. (Parola 10, 269).DFP
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